LA MOSTRA

LA VALLE DELL’OMO

Omo è il nome dato al tratto meridionale meridionale del fiume Gibe che ha le sue sorgenti tra i rilievi a sud del fiume Abbay (Monte Balballa, 3.261 m asl). Il fiume scorre attraverso strati vulcanici originatisi nel Cenozoico e, interrotto di tanto in tanto da salti e cascate, si riversa, dopo circa 800 km di corsa, nelle acque salate del lago Turkana. Sebbene molti esploratori europei videro il delta del fiume sulla sponda settentrionale del Turkana, non riconobbero che tratta vasi del fiume Omo fino alla spedizione di Bottego del 1896. Nelle aree in cui il fiume esonda dal suo letto, si apre in ampi meandri in una vasta pianura limosa che viene allagata durante la stagione delle piogge.
Le sponde del fiume Omo sono popolate da una moltitudine di etnie dalle fantasiose acconciature e dalle tradizioni più svariate, parlanti lingue appartenenti a famiglie diverse. La regione, infatti, comprende gruppi parlanti lingue nilo-sahariane ad est (es. Mursi, Bodi, Nangatom, Turkana), lingue omotiche ad ovest (Bashada, Aari, Benna, Karo, Hamer) e i Dessanech parlanti una lingua cuscitica a sud. Questi occupano soprattutto la bassa valle del fiume, coltivano cereali lungo le sue sponde e allevano bestiame.
Man mano che nel corso dei millenni la gola dell’Omo diventava sempre più profonda, si riempiva di sedimenti lacustri e fluviali all’interno dei quali venivano sepolti resti fossili umani. Per questo motivo, la bassa valle del fiume Omo è un luogo ideale per lo studio dell’evoluzione umana e costituisce, insieme alla Depressione dell’Afar e alla Valle del fiume Awash, una delle più antiche e proficue aree di ricerca paleontologica e paleoantropologica dell’Etiopia. Migliaia di resti fossili sono stati raccolti finora nelle centinaia di siti investigati. Conservate presso il Museo Nazionale di Addis Ababa, le collezioni contengono oltre 150 specie animali (tra cui antilopi, scimmie, ippopotami e suidi), la maggior parte delle quali ora estinte. Queste, insieme alle piante fossili e ai pollini, forniscono una ricostruzione dettagliata dell’ambiente e del clima di queste regioni nel passato più remoto. Diverse specie di ominidi e ominini hanno abitato questi territori e hanno lasciato una traccia del loro passaggio nelle formazioni geologiche di questa regione, sì che la collezione di fossili provenienti dalla bassa Valle dell’Omo è considerata un riferimento fondamentale per lo studio dell’evoluzione ambientale, biologica e culturale ed è estremamente utile per analizzare il legame tra cambiamenti climatici e evoluzione umana.


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